Sveglia, caffè e ripetuti ritmi giornalieri che rientrano a far parte della normalità della classica mattina di tutti noi.
Oggi più che in altri mi sono sentito segregato in queste abitudini e prigioniero di questa monotonia che non riesco a spezzare se non in questi momenti di evasione nei quali trovo riparo da questi benedetti e ripetitivi ritmi.
Ed ho anche apprezzato la monotonia...esiste anche una sintonizzazione con quelle che sono le abitudini e quasi nemmeno ci si accorge di quanto esse s'impadroniscono di noi...e quanto invece noi non riusciamo (o non vogliamo) modificarle.
Forse per il quieto vivere, poi sale una rabbia quando sento dire in giro che non cambia mai niente...è un contraddittorio bello e buono!
Siamo noi stessi a decidere di modificare il tempo e, se ciò non avviene, è soltanto perchè forse ci va bene così...!
STOP.
Cosa cerco con questo piccolo articolo?
Vorrei tentare di capire se si può stare bene, secondo voi, con una sintonica monotonia o se è necessario evadere dall'ossessionante ripetizione delle nostre azioni creandolo straordinario.
Io ho una mezza idea, ma attraverso un confronto forse riuscirei a definirla meglio...
Alla prossima
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